Voglio mangiare il tuo pancreas è un film anime del 2018 diretto da Shinichiro Ushijima e tratto dal romanzo omonimo di Yoru Sumino del 2014. Il titolo, lo chiarisce la protagonista, fa riferimento ad una antica credenza secondo la quale mangiare il pancreas di qualcuno avrebbe permesso all’anima di quella persona di continuare a vivere.
I protagonisti della storia sono due giovani liceali, Sakura e Haruki, due ragazzi agli antipodi – almeno così si percepiscono inizialmente – solare, curiosa e piena di vitalità, lei; cupo, ritirato e indifferente alle relazioni che lo circondano, lui. Nulla lo riguarda, tutto la coinvolge.Sakura è malata nel corpo, sa di dover morire a causa di una malattia terminale al pancreas, la gravità del suo male è misurabile, i valori sballati del sangue possono darle informazioni sul suo stato di salute fisica; il luogo della sofferenza di Haruki si colloca altrove, potremmo dire nell’animo.
Tra i due, paradossalmente, chi sembra non avere tempo da perdere è lui; lei, però, conosce il valore del tempo, la necessità di usarlo senza farlo trascorrere, senza esserne schiava. Agli occhi di Sakura Haruki sembra stia combattendo contro se stesso e questo cattura il suo interesse. Stupito di suscitare l’interesse di qualcuno, nasce anche in lui la curiosità di conoscere prima Sakura poi, attraverso di lei, se stesso, chi lo circonda ed è sempre stato lì, talvolta, in attesa.
Tra loro si crea un legame che cambierà la vita ad entrambi, è un legame che nasce dalla condivisione di un segreto: Haruki trova il diario di Sakura ma non è un diario qualsiasi, è il “diario della convivenza con la malattia”. Sakura scrive una storia e Haruki che ama leggere – legge “Il regno degli orologi” e “Il cuore delle cose” – ne entra a fare parte, non senza aver provato a sottrarsi… ma Sakura non glielo permette, vuole che lui prenda parte alla sua vita e così lui diventa suo compagno per una stagione di vita.
Tutte le scelte che hai compiuto tu finora, tutte le scelte che ho compiuto io finora, ogni scelta che abbiamo compiuto noi due si è andata sommando una ad una alle altre e alla fine ci ha fatti incontrare. La storia parla di amicizia e di fiducia ma anche delle scelte e delle loro conseguenze. Il tema è delicato, impegnativo, complesso… tratta della vita e della morte, della malattia e del tempo che rimane a disposizione quando la prognosi non ammette deroghe. Si potrebbe pensare che a rendere la questione ancor più spinosa sia il momento della vita in cui tutto questo accade, l’adolescenza… ma è poi davvero così? Esiste forse un’età in cui trovarsi a fare i conti con il proprio essere mortali, in un modo così violento, non sia questione spinosa?
Scrivo per accettarlo e per vivere
Già… perché riconoscere ed accettare la realtà per quella che è, senza sminuirla, senza esasperarla, può rivelarsi operazione da equilibristi, operazione da compiere in presenza di qualcuno, possibilmente un interlocutore con il quale non negare né disperarsi, ma con cui poter soffrire il dolore
Lontano dal percepire le emozioni, con una mancanza di tatto che può lasciare senza fiato, Haruki esprime verità apparentemente scomode che mettono, però, Sakura a suo agio. Con lui non ha bisogno di fingere o di trattenersi, può nominare la sua morte imminente, chiamarla in causa senza pudore, soprattutto può parlarne con qualcuno non più solo scriverne
Tu probabilmente sei l’unica pesona che riesce a offrimi contemporaneamente sia la verità che la quotidianità
Sakura è immersa nella vita, vuole affondare a piene mani nelle occasioni che le scorrono davanti agli occhi, Haruki rivolge altrove il suo sguardo, si tuffa nella carta stampata e vive nel mondo dell’immaginazione. Sakura è mossa dal pensiero che “se sei pronto a morire puoi fare qualsiasi cosa”, un pensiero che non lascia indifferente Haruki
Come provare a non perdere più di quello che la sua malattia le sta già togliendo?
Non mancano i momenti in cui i sorrisi e le risate di Sakura sembrano stonati, il tentativo di coprire altro, scacciarlo via. Sakura vuole giocare ma ha le spalle al muro, vuole sapere quello che sente di non avere il tempo di scoprire e allora chiede, è diretta poi si spaventa, forse ha paura di arrivare a sentire che quello che perderà è davvero troppo. Con chi può condividere questa paura?
Giocando ad obbligo o verità Sakura chiede ad Haruki cosa farebbe se gli dicesse che ha paura di morire? Di fronte a questa richiesta di verità Haruki non sa… perché a volte non ci sono risposte, non c’è un fare, non ci sono parole ma solo la necessità – o l’“obbligo” – di stare vicini, accettando il fatto che “non sono ammesse né obiezioni né ribellioni”. Quando scacciare le ombre che si celano nel cuore diventa un’impresa sempre più difficile, quando la paura può essere fatta circolare si fa strada anche il bisogno di porsi nuove domande… di cercare nuove verità…Cosa significa vivere? Chiede Haruki, e Sakura dopo averci pensato risponde:
«È ricambiare l’affetto di qualcuno…apprezzare qualcuno, arrivare ad amare qualcuno, arrivare a provare antipatia per qualcuno, divertirsi stando insieme a qualcuno, tenersi per mano con qualcuno…è questo vivere. A stare da soli non si può comprendere la propria esistenza, sono le relazioni tra le persone a formare quello che è il vivere, per come la penso io. Se il mio spirito esiste è perché ci sono tutti gli altri, se il mio corpo fisico esiste è perchè viene toccato da tutti gli atri…come è per te e per me stare qui adesso per nostra comune scelta».
Sakura, che al contrario di Haruki non ama la lettura ha però, anche lei, il suo libro preferito: Il Piccolo principe. Come la volpe fa con il Piccolo Principe Sakura insegna ad Haruki il valore delle relazioni: lui che aveva accolto la notizia della malattia terminale di una ragazza qualunque con un “Oh beh”, che con la sua iniziale incapacità di vivere le emozioni, e forse proprio grazie a questo suo evitamento delle emozioni, era stato in grado di essere un interlocutore con cui poter condividere non solo la verità ma anche la quotidianità, arriva a desiderare. Desidera che lei non debba morire…ha paura di perderla…vuole tenerla dentro di sé…Vuole “mangiare il suo pancreas” non più solo per guarire dal suo mal di vivere.
Sakura pur sapendo di poter trascorrere con Haruki una quantità di tempo limitata non si è sottratta alla possibilità di creare un nuovo legame, pur sapendo che il tutto sarebbe avvenuto all’ombra di una incombente separazione ha scelto di dedicare tempo e attenzioni a qualcuno, di “addomesticarlo”, di vivere ancora un’esperienza.