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PSICOTERAPIA DELL’ADOLESCENTE

L’adolescenza è la fase dello sviluppo della vita umana in cui in maniera più cospicua sono presenti comportamenti e spinte di segno opposto: da un lato la tendenza all’agire, volta allo sperimentare e all’individuarsi prendendo necessariamente distanza dal mondo degli adulti; dall’altro il bisogno dell’adolescente di riflessione su se stesso e sul mondo, l’interesse per il proprio modo di funzionare internamente, ripensando sé e l’ambiente in modo diverso rispetto al tempo dell’infanzia. In una continua oscillazione – e spesso confusione – tra bisogno di affermazione, attacco al potere degli adulti, egocentrismo da un lato; sensibilità, emotività, idealizzazione dell’altruismo dall’altro.

In un normale processo evolutivo, queste manifestazioni sono elementi indispensabili nell’elaborazione di un personale assetto identitario e tendono quindi via via a modularsi ed integrarsi, consentendo al ragazzo/ragazza l’accesso al mondo adulto.

Talvolta, però, possono invece arrivare a radicalizzarsi, fino a raggiungere forme estreme di sofferenza: questo accade quando difficoltà e conflitti che non avevano trovato espressione durante l’infanzia – o che, pur essendo presenti, non avevano trovato sufficiente attenzione nell’ambiente familiare, probabilmente a sua volta sofferente – si manifestano in modo eclatante e deflagrante al momento dello
svincolo puberale.

In questi casi, la tendenza all’azione dell’adolescente può diventare trasgressione capace di ingaggiare in modo pericoloso se stesso e l’ambiente familiare e sociale a tutto campo – mentre la riflessione su di sé può trasformarsi in una condizione di ritiro e di regressione.
Comportamenti che allarmano i genitori, e che spesso li inducono a chiedere urgentemente un aiuto psicologico per il figlio, talvolta ulteriormente sollecitati da segnalazioni da parte del mondo della scuola.

Compito delicato dello psicoterapeuta dell’adolescenza, è, innanzitutto, quello di capire quanto e in che modo gli agiti e le chiusure che punteggiano la vita del ragazzo/ragazza rappresentino fisiologici e inevitabili scogli nel percorso di crescita, e quando invece segnalino un disagio più profondo che mette a rischio il conseguimento delle tappe maturative e che davvero esige un aiuto.

Un tempo meno frequentemente, oggi più spesso, è lo stesso adolescente a richiedere un aiuto.

Il nostro Centro propone una fase di consultazione in cui è possibile – per il ragazzo o la ragazza – accedere di propria volontà per un primo appuntamento, in cui essere liberi di stabilire un contatto con il terapeuta e raccontarsi. In seguito, per il prosieguo di questa prima fase di consultazione ed in previsione di un’eventuale presa in carico da parte dello psicoterapeuta, si renderà necessario il consenso dei genitori.  Ai quali è sempre importante poter offrire un percorso di sostegno psicologico parallelo, volto a comprendere meglio il proprio ruolo, ed
eventualmente modificare il proprio comportamento (vd.paragrafo “Il sostegno genitoriale”).

Se vogliamo tratteggiare un quadro sintetico dell’adolescente sofferente, possiamo
individuare quattro categorie di ragazzi:

A manifestare bisogno di aiuto sono soprattutto gli appartenenti alle ultime due categorie di ragazzi – l’adolescente isolato e l’adolescente che nel confronto con il gruppo di coetanei manifesta seri problemi di integrazione.

Per questi adolescenti, spesso la sofferenza si manifesta attraverso:

In questi casi, per lo psicoterapeuta dell’adolescenza l’obiettivo prioritario è quello di accogliere e accompagnare il ragazzo o la ragazza nel difficile percorso trasformativo della sua mente e del suo corpo: aiutandolo a mettere in parola emozioni, pensieri, desideri vissuti spesso come inaccettabili, tollerando insieme a lui la sofferenza profonda e la confusione che la sua condizione di passaggio comporta, e affiancandolo nella sua ricerca di una personale via di uscita.