PsicoterapiaGenova

Perchè la psicoterapia fa paura?

Avere il coraggio di avvicinarsi al discorso della malattia mentale, sfiorare le radici del sapere psicologico, significa paura. Paura di non farcela, paura di ciò che non si conosce, paura di...

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Servizi

Consultazione

Chi desidera una consulenza professionale dagli psicoterapeuti del Consultorio Cstcs deve prendere contatto telefonicamente chiamando il numero 010-592941 o via social. Sulla base di alcune domande informative viene identificato il/la terapeuta e fissato un appuntamento.​

Percorso

Se il paziente riconosce validità in quanto gli viene proposto, i due definiscono i termini "organizzativi" del loro lavoro (numero delle sedute settimanali, prezzo, orari…) e possono così passare alla seconda fase del lavoro psicoterapeutico, la psicoterapia vera e propria.

Conclusione

La terza fase della psicoterapia inizia quando terapeuta e paziente convengono che gli obiettivi di massima che si erano prefissati sono raggiunti in modo abbastanza stabile e quindi il lavoro può avviarsi alla conclusione.

Testimonianze

"Dopo aver subito un'orribile catena di eventi l'anno scorso, stavo affogando in una depressione. Grazie alla psicoterapia ora mi sento un po' meglio."
Simone N.
"Grazie per l'aiuto! Il mio psicoterapeuta è estremamente cordiale e attento ai dettagli. Continuerò il mio percorso qui. Consiglio vivamente!"
Paola B.
"La terapia mi aiutato a conoscermi meglio e a superare alcune mie difficoltà. Ha reso la mia vita meno stressante e un po' più tranquilla. Molte grazie!"
Tommaso P.
Il nostro lavoro ha un costo sia a livello emotivo (richiede coinvolgimento e costanza sia al terapeuta sia al paziente), sia a livello economico. Relativamente all’aspetto economico, abbiamo deciso di mantenere i costi a livelli “calmierati” in modo da poter offrire questa esperienza a quante più persone interessate alla psicoterapia psicoanalitica

FAQ

Il trattamento psicoterapico è un atto o servizio offerto da un professionista qualificato che offre assistenza a persone con problematiche relative a situazioni di vita, condizioni sintomatologiche collegati a malattia o disagio psicologico e compromissione del funzionamento interpersonale.

È l’applicazione consapevole e intenzionale della metodologia clinica derivata da principi psicologici consolidati al fine di aiutare le persone a modificare i loro comportamenti, pensieri emozioni e/o altre caratteristiche personali nella direzione che i partecipanti e ritengono auspicabile.

La psicoterapia psicodinamica è un tipo di trattamento basato su presupposti teorici e strumenti tecnici di matrice psicoanalitica.

L’inconscio

Alla base delle psicoterapie psicodinamiche c’è l’assunto fondamentale per cui non si possono comprendere e modificare in modo adeguato comportamenti, pensieri, fantasie e sentimenti dell’individuo senza prendere in considerazione le loro determinanti inconsce. Le rappresentazioni e i processi mentali inconsci, nonostante siano mantenuti al di fuori della consapevolezza, sono costantemente presenti e attivi, esercitando la loro influenza su ogni aspetto della vita dell’individuo. Appare quindi chiaro come essi siano alla base di sintomi e quadri psicopatologici, costituendo uno degli obiettivi principali della esplorazione e dell’intervento del terapeuta dinamico.

La prospettiva evolutiva

Un altro elemento che contraddistingue l’approccio psicodinamico è la convinzione che le esperienze infantili siano fattori di importanza cruciale nel plasmare la struttura e i contenuti dell’apparato psichico dell’individuo adulto, e che non sia possibile comprendere il presente senza tener conto delle esperienze del passato.

Il conflitto

L’approccio psicodinamico considera il conflitto un fenomeno psichico ubiquitario e onnipresente nella vita di ciascun individuo. tutti gli esseri umani sperimentano infatti l’esperienza di avere motivazioni, idee ed emozioni complesse e spesso contraddittorie come, per esempio, provare sentimenti positivi e negativi verso la stessa persona, oppure desiderare qualcosa ma allo stesso tempo esserne spaventati. tuttavia, quando i conflitti inconsci sono particolarmente intensi e pervasivi, tanto da minare il naturale sviluppo e l’espressione creativa delle capacità/funzioni psicologica è fondamentale della persona, possono diventare causa di disagio e sofferenza psicologica notevoli.

L’approccio psicodinamico ricerca il significato che i conflitti rivestono nella esperienza soggettiva del paziente è nella sua storia,insieme al tentativo di stimolare l’elaborazione dei contenuti che emergono nel corso della seduta e la consapevolezza dei propri processi e contenuti mentali inconsci.

I meccanismi di difesa

Un altro principio fondamentale di un approccio terapeutico di tipo psicodinamico è l’attenzione per quelle operazioni psichiche messe in atto, in genere inconsciamente, allo scopo di prevenire l’esperienza cosciente di affetti o idee spiacevoli o angosciosi.

L’importanza fondamentale dei meccanismi di difesa, deriva non solo dalla loro influenza nel processo di formazione e mantenimento di condizioni psicopatologiche, ma anche dal loro potenziale valore di risorsa e dal ruolo di variabile mediatrice in grado di promuovere un cambiamento terapeutico stabile e duraturo.

Il transfert e il controtransfert

Per transfert si intende l’attivazione nel contesto del rapporto terapeutico di preesistenti pattern relazionali, aspettative, paure e desideri che porta il paziente a esperire la figura del terapeuta alla luce di relazioni significative del passato interiorizzate nel proprio mondo interno. Un processo simile (definito appunto controtransfert) avviene in modo complementare nel terapeuta, in quanto anche gli sperimenta sentimenti e reazioni emotive nei confronti del paziente.

L’analisi dei fenomeni di transfert e l’autoanalisi del controtransfert possono essere considerati senza dubbio elementi distintivi dei trattamenti di impostazione psicodinamica.

Punto cardine della psicoterapia psicodinamica è l’utilizzo della relazione terapeutica (e delle dinamiche transferali e controtransferali) considerata come una fonte imprescindibile di informazioni su ricordi, fantasie, aspettative conflitti e rappresentazioni che il paziente ha di se stesso e degli altri, e come veicolo fondamentale del processo di cambiamento.

I sogni e la loro interpretazione

I sogni costituiscono un materiale prezioso per le terapie psicodinamiche. il lavoro sui sogni offre infatti la possibilità di far luce sui processi e i contenuti mentali inconsci del paziente e dimostrare come tali elementi influenzano le problematiche attuali e funzionamento psichico dell’individuo. Inoltre, numerosi autori hanno proposto nel tempo nuove letture dell’attività onirica. Prima di tutto il sogno viene considerato una rappresentazione del mondo interno del paziente. Ma il sogno e il sognare sono stati concepiti anche come attività della mente che, alla stregua di altre forme di pensiero, svolgono funzioni psichiche fondamentali. L’attività onirica rientrerebbe tra i processi volti al mantenimento della struttura psicologica dell’individuo e all’organizzazione del suo universo personale.

Il setting

il setting è l’insieme dell’ambiente fisico all’interno del quale ha luogo la relazione terapeutica, del contratto terapeutico (orario, durata della terapia e, regole concordate) e delle norme relazionali nel rapporto terapeuta paziente.

Fondamentale infine è il legame tra chi cura e chi è curato e le conseguenze che questo legame comporta sul piano dell’esperienza. Gran parte del cambiamento risiede infatti proprio nella capacità del terapeuta di fornire una nuova esperienza relazionale attraverso cui il paziente possa gradualmente imparare a negoziare in modo creativo e costruttivo i propri bisogni.

Il lettino è uno “strumento di lavoro”. Il paziente, steso sul divano non vede il viso dell’analista e non viene influenzato dalla sua espressione. Così è più facile che si concentri sul suo mondo interiore e che possa seguire il flusso dei suoi pensieri.

L’eterogeneità di teorie e modelli riconducibili all’approccio psicodinamico si è inevitabilmente tradotta in una molteplicità di strategie, tecniche e interventi adottati nella pratica clinica.

Con il termine di tecnica si intende il metodo con il quale l’analista ho il clinico psicodinamico raggiunge gli obiettivi di un’analisi terapeutica e riflette non solo la fondamentale teoria della mente dell’analista ma anche gli aspetti della teoria che egli sceglie di enfatizzare con un particolare paziente. la tecnica è riconducibile alla valutazione da parte dell’analista delle caratteristiche di ciascun paziente e del modo in cui ogni paziente partecipa al processo terapeutico. Essa, infine, rispecchia le peculiarità della personalità e dell’esperienza dell’analista.

L’esposizione a stimoli emotivi, veicolati dalle espressione facciale dell’individuo che abbiamo di fronte, ha una rilevanza significativa per l’attivazione di alcune aree del cervello ( per esempio l’amigdala) in maniera specifica a seconda del contenuto emotivo ( espressione facciale ansiogena, neutra, altre immagini) mentre l’esposizione a stimoli solo verbali attiva altre aree (per esempio la corteccia prefrontale).Se a questo aggiungiamo la presenza, in diverse aree cerebrali, di un sistema di neuroni che rispecchia ciò che osserva nell’altro (i neuroni specchio), e che pare essere la base neurobiologica dell’empatia e dell’intersoggettività, viene naturale considerare come le modificazioni del setting possono avere implicazioni anche di ordine neurobiologico, sia sul paziente sul sul terapeuta. Alcuni studi sembrano suggerire che assumere l’atteggiamento di osservatore distaccato, partecipare attivamente al processo emotivo durante la seduta, il fatto di essere o meno esposti alle espressioni facciali del paziente e del terapeuta (setting vis a vis setting con lettino) corrispondono a variazione delle modificazioni dell’attività che vanno considerate nella costruzione del progetto terapeutico e continuamente modulate nel corso dello svolgersi dello stesso.

Affrontare i conflitti, esplorare le dinamiche che li innescano, diventare consapevoli delle modalità con cui si vivono le relazioni, indagare la visione di sé e degli altri, affrontando tutto questo all’interno di una relazione profonda ed empatica, permette gradualmente e progressivamente di ridurre l’angoscia, il dolore e porre le basi di una riassestamento della propria vita emotiva.

"Non vediamo le cose come sono, vediamo le cose come siamo."
Ray Goforth